Nel paziente affetto da neoplasia, la perdita di peso è associata ad una diminuita sopravvivenza, ad una scarsa risposta e/o tolleranza ai trattamenti radioterapici e chemioterapici, ad una ridotta qualità di vita, ad una più alta incidenza e durata di ospedalizzazione.
La patogenesi della perdita di peso, della malnutrizione e della cachessia, in corso di neoplasia, è multifattoriale e un ruolo determinante è svolto dall’ipofagia, cioè dalla riduzione dell’assunzione di cibo.
Questa può essere correlata a problemi meccanici (ad es. neoplasie del distretto testa-collo, dell’esofago o dello stomaco) o agli effetti collaterali della terapia sulla mucosa del cavo orale e dell’esofago, alla presenza di anoressia neoplastica, o, più spesso, alla concomitanza di più cause.
Il mantenimento di un adeguato stato nutrizionale può ridurre le complicanze delle terapie oncologiche rappresentando una parte fondamentale delle strategie di cura, in quanto coadiuva il controllo dei sintomi della neoplasia, riduce le complicanze postoperatorie, migliora la tolleranza ai trattamenti e la risposta immuno-metabolica, ma soprattutto migliora la qualità di vita del paziente.
Il Progetto Good Nutritions permette di offrire un adeguato supporto nutrizionale ed interventi di counseling psiconutrizionale, al fine di supportare i pazienti e realizzare una standardizzazione degli interventi nutrizionali volti a coadiuvare il trattamento chemioterapico e a migliorare la compliance al trattamento.
Il Progetto viene svolto presso l’U.O.C. di Oncologia dell’Azienda Ospedaliera Specialistica dei Colli diretta dal prof. Vincenzo Montesarchio.
I pazienti del reparto coinvolti nelle attività, vengono sottoposti, all’inizio del trattamento e con cadenza bimestrale, ad una valutazione dello stato nutrizionale con l’ausilio di un software specifico, a colloqui semistrutturati inerenti l’analisi delle abitudini alimentari, ai test per il monitoraggio delle ingesta e della qualità di vita (QLQ-C30).
A partire da queste valutazioni, tutti i pazienti iponutriti sono supportati, a secondo del grado di malnutrizione (lieve, moderato e grave) con consigli dietetici, integrazioni alimentari e se necessario supporto parenterale.
Possono inoltre usufruire del supporto di psicologi e psicoterapeuti formati sui temi dell’alimentazione.
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