Il cancro resta ancora una delle malattie a più ampia diffusione ed una delle principali cause di morte in ogni parte del mondo. Nell’immaginario individuale e collettivo il cancro continua ad associarsi a significati di sofferenza fisica e psichica, di disperazione, di morte, di stigma, di colpa, di vergogna.
La medicina si è sempre occupata di come ci si ammala, ma ha trascurato quelle che sono le modalità di reazione alla malattia a livello psicologico. Di quest’ultimo aspetto si occupa la Psiconcologia, disciplina relativamente nuova, che si occupa degli aspetti psicologici legati alle malattie oncologiche e che approfondisce in particolare l’impatto psicologico e sociale della malattia sul paziente, la sua famiglia e l’èquipe curante.
Il paziente deve riorganizzare la propria vita per poter così trasformare una sconfitta in una esperienza di rinascita. La soluzione va cercata in quelli che sono gli aspetti favorevoli della crisi: gli elementi di tragicità della crisi consentono un potente sviluppo di istanze riparative nei confronti del Sé e della vita.
Obiettivi del Progetto Ti racconto di me
Con il Progetto Ti racconto di me ci poniamo l’obiettivo di aiutare il paziente a ridurre e controllare il proprio disagio, la propria ansia, lo stress emotivo generato dalla malattia, attraverso colloqui di gruppo che permettono la condivisione delle esperienze e la valorizzazione delle risorse personali.
Obiettivi specifici del Progetto:
- realizzazione di un cortometraggio di sensibilizzazione il cui fine è cercare di capire, attraverso i racconti, cosa significa vivere la malattia oggi;
- condivisione della propria esperienza, vedendola anche attraverso gli occhi di altri;
- aiutare i pazienti oncologici a fronteggiare situazioni difficili, eventi traumatici, momenti di sofferenza;
- orientare e supportare le persone coinvolte, in processi decisionali e di scelta;
- sviluppare, attraverso lo strumento della narrazione, una riflessione, sia nel paziente che nel medico, alla propria modalità espressivo-relazionale nel percorso assistenziale e di cura e sugli atteggiamenti nei confronti della sofferenza, favorendo il miglioramento dell’attenzione alla storia personale delle persone assistite.
Il progetto è a cura della dottoressa Giuseppina Petrillo.
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